Lo svezzamento

In concomitanza con il compimento dei 6-7 mesi, il bambino inizierà a sviluppare delle nuove abilità che sono da considerarsi come dei segnali che il bambino può essere svezzato e gli possono essere offerti cibi solidi. È bene tenere in considerazione che queste prime fasi dello svezzamento non vanno assolutamente a sostituire il latte materno o alla formula ma sono invece da considerarsi come un primo approccio ai cibi solidi.

Come capire se il bambino è pronto ad essere svezzato?

I segni principali sono infatti 3:

  • Il bambino è in grado di rimanere seduto, mantenendo la schiena diritta e la testa ferma
  • Riesce a coordinare occhi-mani-bocca per guardare il cibo, afferrarlo e portarlo alla bocca per mangiarlo
  • È in grado di deglutire il cibo anziché rigettarlo

Da non confondere:

Spesso ci sono altri segnali che possono essere erroneamente scambiati con segnali che il bambino è pronto ad essere svezzato:

  • Masticare i pugni
  • Svegliarsi più frequentemente durante la notte
  • Richiede più latte materno

È importante notare che l’introduzione dei cibi solidi non influisce sulla capacità del bambino di dormire tutta la notte e che, in alcuni casi, può essere utile offrire un po’ più di latte fino a quando il bambino non sarà pronto per i cibi solidi.

Taglio sicuro:

Un aspetto importante che va tenuto in considerazione quando si decide di percorrere la strada dell’autosvezzamento, è sicuramente il taglio sicuro, ovvero come i vari alimenti andrebbero tagliati per limitare ed evitare il rischio di soffocamento del bambino.

I bambini, durante le prime fasi dello svezzamento non sono ancora in grado di masticare adeguatamente gli alimenti, infatti durante i primi mesi di vita si sono alimentati solo di latte materno o in polvere, entrambi di natura liquida, che non richiedevano un movimento complesso tale la masticazione.

Nelle prime settimane di esposizione ai cibi solidi il bambino inizierà a sviluppare i muscoli e la coordinazione necessaria alla masticazione e potrebbe manifestare dei segni che possono essere confusi con i “conati”. Questi episodi si trattano in realtà del riflesso faringeo (in inglese gagging reflex) rappresentati da un riflesso spontaneo all’introduzione di un “corpo estraneo”, in questo caso un alimento, non adeguatamente masticato che raggiunge la metà posteriore della lingua. L’alimento, in risposta, verrà spinto via dalla chiusura della faringe. Questi episodi sono frequenti e normalissimi tra i bambini di età compresa fra i 6 e 7 mesi e non devono essere fonte di preoccupazione tra i genitori.

A tal proposito è importante considerare come tagliare i vari alimenti in modo da facilitare la masticazione del bambino e favorire l’indipendenza durante i pasti.

Un’altra considerazione degna di nota è sicuramente il fatto che, se eseguito correttamente e in maniera sicura, l’autosvezzamento non risulta essere più o meno rischioso dello svezzamento tradizionale con purè e altri cibi di consistenza cremosa.

Infatti è la conformazione anatomica delle vie aeree del bambino differisce da quella dell’adulto. I bambini sono dunque maggiormente suscettibili al rischio di ostruzione delle vie aeree. Le loro vie respiratorie, come la laringe e la trachea, sono più piccole e coniche a differenza dell’adulto in cui si presentano come cilindriche. Ciò aumenta la probabilità di ostruzione da parte di corpi estranei.

Quando si parla di auto-svezzamento ci sono vari fattori da tenere in considerazione come ad esempio

  • consistenza
  • forma
  • scivolosità

Consistenza:

Importante da considerarsi è sicuramente la consistenza degli alimenti proposti al bambino. Infatti fino alla crescita e sviluppo dei denti da latte, sarà difficile se non impossibile per il bambino triturare e sminuzzare il cibo che invece sarà semplicemente in grado di schiacciarlo. La dentizione inizia infatti intorno ai 6-7 mesi ma si dovrà aspettare più a lungo (in genere fino ai 18 mesi) prima di proporre al bambino cibi più difficili da masticare.

Alcuni alimenti potrebbero anche accartocciarsi in bocca rendendo difficoltosa la deglutizione che potrebbe andare ad ostruire le vie aeree. Similmente, tutti i pesci e alimenti che risultano gommosi (tra cui i salumi e affettati) sono da evitare o quantomeno tagliare con cura in piccoli pezzettini in quanto i più piccoli potrebbero avere difficoltà a tritarli in bocca.

Come dovrebbe essere:

Gli alimenti proposti in queste primi approcci agli alimenti solidi dovrebbero essere quindi soffici e facili da schiacciare.

Top tip: prima di servire un alimento al bambino provate quindi a schiacciarlo tra pollice e indice o tra lingua e palato. Se questa pratica risulterà a voi di facile esecuzione potrete quindi offrire tranquillamente l’alimento al vostro bambino.

Top tip: alimenti che potrebbero accartocciarsi possono essere sminuzzati attentamente oppure possono essere serviti insieme ad altri alimenti. Potete per esempio offrire gli spinaci cotti all’interno di una frittata o omelette. Possono inoltre essere serviti sotto forma di pesto, risotto o purè.

Da evitare:

  • Carote crude
  • Cetrioli
  • Carni di difficile masticazione
  • Arachidi, noccioline e altra frutta secca, queste dovrebbero essere processate nel frullatore e ridotte in farina. Possono in seguito essere aggiunti su yoghurt, frullati o primi piatti
  • Frutti acerbi
  • Spinaci e verdure a foglia cotte
  • Mozzarella cotta e filante
  • Salumi e affettati (particolare attenzione va posta ai punti più grassi e i chicchi di pepe o pistacchi che spesso vengono inseriti per conferire più sapore)
  • Gamberetti, seppie e polpi e altri pesci gommosi vanno sminuzzati accuratamente

Forma:

Un altro aspetto importantissimo del taglio sicuro è sicuramente la forma della frutta e verdura sottoposta al bambino. Le forme rotondeggianti sono sicuramente le più pericolose in quanto possono ostruire più facilmente le vie aeree dei più piccoli. Cilindri

Cosa fare:

Per ovviare al problema delle forme, gli alimenti possono essere tagliati:

  • A spicchi (pomodorini, uva, ecc.)
  • A bastoncini (carote, cetrioli, ecc.)
  • A striscioline fini (patate, ecc.)
  • Triturate o sminuzzate
  • Lasciati interi (consistenze più morbide) così che il bambino le possa impugnare e mordere da sé (banane, wurstel, ecc.)

Da evitare:

  • Taglio a rondelle
  • Acini di uva interi
  • Mirtilli interi
  • Pomodorini interi
  • Mozzarelline intere
  • Frutta con nocciolo o semi (deve essere rimosso prima di essere servito al bambino)
  • Frutta secca con forma tonda o cilindrica
  • Caramelle con forma rotondeggiante e ovetti di cioccolato piccoli
  • Popcorn

Scivolosità:

Un ultimo fattore da tenere in considerazione è sicuramente la scivolosità degli alimenti. Infatti si rivelano particolarmente pericolosi tutti quegli alimenti che aderiscono al palato e che i bambini possano far fatica a deglutire. Tutti gli alimenti collosi vanno per questo evitati in quanto potrebbero aderire alle vie aeree.

Da evitare:

  • Gnocchi
  • Mollica del pane
  • Formaggi a pasta molle, specie se collosi, come brie e camembert (da evitare fino al compimento de
  • Alcune creme di nocciole specie se contenenti pezzi di frutta secca come nocciole intere
  • Caramelle gommose che si possano attaccare al palato o di difficile masticazione

Top tip: è possibile offrire alcuni di questi alimenti se mescolati insieme ad altri, per esempio potete spalmare un po’ di burro su una fetta di pane tostato

Per quanto tempo?

Nonostante questa pratica sia fondamentale durante le prime fasi dello svezzamento, è bene che siano perseguite fino ai 3-4 anni di vita del bambino.

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