Fisiologia del sonno

Il sonno è fondamentale per ripristinare le riserve energetiche del cervello, favorire l’apprendimento e la memoria oltre a migliorare la risposta immunitaria.

Scopriamo come è regolato il sonno, quali sono le varie fasi e come cambia in base all’età.

Fisiologia del sonno

Da cosa è regolato il sonno?

Il sonno è regolato dagli ormoni ed è influenzato da due fattori:

  • Il senso di stanchezza determinato dalle ore di veglia e le attività svolte durante queste;
  • Il ritmo circadiano determinato dalla luce naturale e il ciclo giorno-notte.

Questi due processi influenzano la secrezione (=produzione) di due ormoni che andranno poi a regolare il nostro orologio centrale (Master-Clock) che si trova nell’ipotalamo una regione profonda del cervello.

Questi due ormoni sono:

  • La melatonina;
  • Il cortisolo.

La melatonina – prodotta dall’epifisi, piccola regione cerebrale, è il principale ormone responsabile del ritmo circadiano. La sua produzione avviene in assenza di luce e inizia verso le ore 21 di sera per raggiungere il picco massimo intorno alle 3am, per poi gradualmente diminuire nel corso della notte fino al risveglio mattutino.

Essendo la produzione di melatonina influenzata dalla luce (in particolare quella blu) l’utilizzo di dispositivi elettronici, possono ritardare il rilascio di melatonina alterando il ritmo circadiano e rendendo più difficile l’addormentamento.

Il cortisolo – conosciuto come “ormone dello stress”, è invece prodotto dal surrene sotto impulso cerebrale ed è anch’esso responsabile della regolazione del ritmo sonno-veglia in quanto facilita il risveglio e prepara il nostro corpo per le esigenze del giorno a venire.

Questi due ormoni “lavorano” insieme e sono in grado l’uno di inibire l’altro per favorire la sincronizzazione del ritmo sonno-veglia con quella della luce notturna-diurna regolando così il nostro master-clock.

Le fasi del sonno:

Il sonno è un processo ciclico e non omogeneo. Ogni ciclo ha una durata di 60-90 minuti e al termine di un ciclo il nostro corpo è in grado di iniziarne un altro fino al risveglio mattutino.

Il sonno innescato dalla melatonina è poi composto da più fasi che si alternano seguendo un pattern:
• fase REM (Rapid Eyes Movements), è una fase di sonno più superficiale, con movimenti oculari. Questa fase è caratterizzata dai sogni. In fase REM sono più comuni i microrisvegli. È lo stadio del sonno più simile alla veglia per quanto riguarda l’attività cerebrale.
• fasi non REM (n-REM): sono 3 fasi di sonno più profonde rispetto al REM che permettono il rilassamento e il recupero delle energie.

I primi cicli notturni sono però caratterizzati da delle fasi di sonno più profonde che diminuiranno progressivamente nel corso della notte.

Top tip: questo vale anche nei bambini perciò se il vostro bambino si è addormentato da poco è improbabile che i rumori lo disturbino, non preoccupatevi perciò se la televisione è accesa in un’ altra stanza o se dovete passare l’aspirapolvere. I bambini, come noi adulti sono più sensibili ai rumori nelle prime ore del mattino.

Come cambia il sonno con il variare dell’età:

Il sonno varia dal bambino all’adulto, infatti i bambini hanno bisogno di molte più ore rispetto a questi ultimi. Ci sono anche numerose altre differenze elencate nei paragrafi successivi.

Neonati

L’alternarsi del sonno veglia: Il sistema di temporizzazione circadiana (il meccanismo che ci permette di sincronizzare le fasi di sonno-veglia con l’alternarsi del giorno-notte) inizia a svilupparsi durante la gestazione ma al momento della nascita è ancora immaturo. Dopo i primi mesi di vita, progressivamente, il neonato inizierà a produrre il cortisolo, la melatonina e a esprimere i geni responsabili della regolazione del ritmo circadiano. Questo processo è lento e graduale ma entro i primi 4 mesi di vita dovrebbe essere presente una visibile differenza tra le attività diurne e i risvegli notturni.

Quantità del sonno: I neonati dormono circa 15-18 ore al giorno in confronto alle 7-10 ore di un adulto e i loro cicli di sonno-veglia sono molto diversi dai nostri o da quelli di bambini più grandi. I loro cicli di sonno sono più brevi rispetto ad un adulto e durano all’incirca 40-60 minuti.

Le fasi del sonno: I neonati passano la maggior parte del tempo (più del 50% delle ore di sonno) nelle fasi REM e di sonno più superficiali. Durante queste fasi di sonno leggero è possibile che il bambino si muova molto (il loro tono muscolare non diminuisce quanto quello di un adulto), tenga gli occhi aperti o pianga nel sonno. Queste fasi di sonno leggero vengono comunemente confuse con lo stato di veglia ma spesso non è così. Il sonno profondo in un neonato equivale solo a circa 20 minuti per ogni ciclo di sonno ed è caratterizzato da una respirazione calma e profonda. Questo stadio, nei neonati, può essere potenzialmente pericoloso se le vie respiratorie sono bloccate.

Bambini

I cicli di sonno: Nel bambino, anche i cicli del sonno sono più brevi, è dunque normale che i risvegli notturni possano essere più frequenti.

Le fasi del sonno: Il sonno REM è più presente nella notte del bambino ed il sonno parte in fase REM contrariamente all’adulto; ciò serve al cervello perchè il sonno REM favorisce lo sviluppo cerebrale.

I sogni: i sogni sono una caratteristica tipica del sonno durante l’infanzia anche e non è chiaro a che età insorgono. Infatti non è chiaro se i neonati sognino o no in quanto sono necessarie capacità di pensiero astratto e di autocoscienza. Già a partire dai 4-5 anni di vita i bambini riportano di sognare la notte, questi sogni sono spesso molto statici con poche emozioni e pochi eventi. A 7-8 anni i sogni diventano più vividi e vengono arricchiti dalla creatività del bambino.

I terrori notturni: i terrori notturni si differenziano dai sogni in quanto avvengono durante le fasi n-REM del sonno. Questi disturbi del sonno sono frequenti nei bambini tra i 2 e gli 8 anni e avvengono nelle fasi più profonde del sonno (nelle prime ore della notte a differenza degli incubi che possono avvenire tra le 4 e le 6 del mattino.

Spesso la dentizione o piccoli malesseri possono peggiorare il numero e la durata dei risvegli e l’allattamento al seno contribuisce alla ricerca della madre durante i microrisvegli notturni.In seguito per molti motivi diversi i bambini possono soffrire di disturbi del sonno ( la letteratura indica un bambino su quattro).

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